Descrizione
Generalità
Organismo Nocivo: Anoplophora
Nome comune: Tarlo asiatico
Origine: originaio dell'Asia, Cina, Corea, Giappone e Taiwan
Normativa: la specie è considerata da quarantena in base alel leggi fitosanitarie comunitarie e nazionali
Primo ritrovamento: in Italia è stato rinvenuto per la prima volta nel 2000 a Parabiago, comune lombardo a nord di Milano
Biologia
Adulto: (foto1) è di colore nero con macchie bianche sul dorso. Le antenne hanno segmenti alternati nero bluastri e bianchi. Il maschio supera i 25 mm di lunghezza ed ha le antenne lunghe 2 volte il corpo, la femmina invece misura circa 35 mm con antenne poco più lunghe del corpo. Entrambi gli individui sono dotati di buona capacità di volo.
Uovo: è di colore bianco crema, raggiunge i 5 mm di lunghezza; ha una forma allungata, simile ad un chicco di riso.
Larva: (foto 2) è senza zampe, di colore bianco crema con capo brunastr leggermente appiattito, a maturitàà può raggiungere i 45-55 mm di lunghezza. Le larve possono restare all'interno della pianta ospite per uno o due anni prima di concludere il ciclo e trasformarsi in coleotteri adulti.
(foto 2)
Ciclo: gli adulti di Tarlo asiatico in Lombardia si possono vedere indicativamente dall'ultima decade di maggio fino a fine agosto; appena fuoriusciti dalla pianta ospite si accoppiano e si dirigono verso la chioma per alimentarsi a spese della corteccia dei giovani rametti.
I maschi sfarfallano per primi e hanno una vita più breve, circa 25 giorni, mentre le femmine hanno vita più lunga, oltre i 40 giorni e si possono rinveniresino a fine estate.
Le femmine conservano le uova fecondate in un'ovisacca ed ovidepongono sotto la corteccia in prossimità del colletto e sulle rafici affioranti. In caso di forti attacchi le uova possono essere deposte anche sul tronco e sui rami. Ogni femmina è in grado di deporre oltre settanta uova incidendo con le mandibole la corteccia e deponendo ogni uovo singolarmente.
Le larve scavano gallerie di alimentazione nel legno delle radici e del fusto. Le gallerie, inizialmente superficiali, in seguito si approfondiscono con andamento generamente basipeto. L'attività viene interrotta nei mesi più freddi per riprendere la primavera successiva. Giunte a maturità le larve si dirigono verso la parte esterna del tronco o delle radici fino a ridosso della corteccia. In questa fase la larva si trasforma in pupa. Quindi l'adulto erodendo con le mandibile l'ultimo diaframma della corteccia fuoriesce dalla pianta-
I fori di sfarfallamento hanno un diametro di circa 1,5 -2 cm, sono perfettamente circolari e sono presenti prevalentemente nella parte basale della pianta, attorno al colletto e sulle radici affioranti. A volte è possibile rinvenirli in quanto coperti da un sottile strato di terreno.
Sintomi e Danni
Piante ospiti: in Lombardia sono stati rinvenuti danni da Tarlo asiatico prevalentemente sulle seguenti essenze:
- Aceri
- Faggi
- Betulle
- Carpini
- Ippocastani
- Ontani
- Noccioli
- Platani
- Lagestroemie
- Meli
- Peri
Sintomi: sono costituiti dai mucchitti di segatura prodotta dalle larve, dai fori di sfarfallamento (foto 3) e dale scortecciature provocate dagli adulti quando si alimentano sui giovani rametti.
Danni: le larve provocano il danno maggiore scavando le gallerie nel legno per nutrirsi. I fori da cui escono gli adulti e le gallerie possono fungere da vie di ingresso per mariumi secondari con conseguente deperimento della pianta.
Controllo
Difesa: il controllo del Tarlo asiatico ad oggi è basato sull'abbattimento delle piante colpite e la distribuzione di tutto l'apparato radicale con apposite macchine trituratrici.
Particolare importanza riveste l'obbligo di incenerimento del legname delle piante abbattute in quanto l'insetto riesce a completare il ciclo di sviluppo anche nel singolo pezzo i legno o di radice.
Studi finanziati da Regione Lombardia e coordinati dall'Istituto di Entomologia agraria dell'Università di Milano e da Fondazione Minoprio hanno il compito di verificare l'efficacia di metodi di controllo alternativi basati sull'utilizzo di mezzi chimici e biologici; purtroppo al momento questi metodi non danno ancora sufficienti garanzie di efficacia.
L'impegno congiunto di Regione Lombardia, amministrazioni comunali e provinciali è volto a circoscrivere il più possibile l'areale di diffusione dell'insetto per salvaguardare le aree verdi cittadine ancora indenni e ridurre al minimo l'impatto negativo.
Il tuo contributo può salvare molte piante
Se lo vedi, segnalalo immediatamente ai seguenti recapiti:
- numero verde unico di Regione Lombardia: 800.318.318
- e-mail: tarloasiatico@regione.lombardia.it
Tipo documento | Documento (tecnico) di supporto , |
Numero e data | n. del |
Data di pubblicazione | 13 Dicembre 2021 |
Oggetto | Anoplophora |
Formati |
|
Licenze | licenza sconosciuta |